Nonostante gli anni ’40 siano stati un periodo difficile per vari avvenimenti storici, prima di tutto lo scoppio della seconda guerra mondiale, offrono per il settore dei gioielli un repertorio decorativo pieno di fantasia.
Lo stile del gioiello anni ’40 risente sicuramente degli avvenimenti storici del periodo caratterizzato da numerose restrizioni vigenti. L’ oro in alcuni paesi, come l ‘Italia e la Francia, è contingentato. In Europa l’ importazione di pietre preziose da paesi molto lontani è bloccata. Questo è il motivo per cui si ricorre sempre di più all’ utilizzo di pietre preziose di sintesi ( rubini e zaffiri ). Per lo stesso motivo si rivaluta l’ uso di pietre semi-preziose come l’ acquamarina, l’ ametista e il topazio.
L’ oro giallo viene utilizzato a supporto delle pietre; scalza così il platino e l’ oro bianco, quali leaders incontrastati del precedente gioiello decò.
Gli stili del gioiello del periodo sono massicci e opulenti con un importante senso di movimento e lineee sinuose. Ritorna l’ utilizzo di cerchi, volute e asimmetrie superando la rigorosa geometria dell’ Art Decò.
La produzione di gioielli è comunque rallentata a seguito dei diversi avvenimenti storici. Questi portano alla distruzione di diversi laboratori e al richiamo sotto le armi di gran parte della mano d’ opera. Nonostante ciò i gioiellieri del periodo danno vita ad esemplari dallo stile sfarzoso e opulento esaltando la femminilità della donna dell’ epoca. I pezzi di gioielleria diventano quasi delle piccole sculture tridimensionali.
Negli anni ’40 la moda impone scollature quadrate e spalline imbottite. Questo stimola l’affermazione della ” clip “, ornamento versatile per eccellenza e il più rappresentativo dei gioielli dell’ epoca. Questi monili identici erano indossati in coppia generalmente per impreziosire gli angoli del ” decolletè ” oppure si portavano applicate a collane o staccate come spille.
Il polso si sveste dell’ abbondante massa di braccialetti in voga negli anni precedenti per essere sostituiti da un solo pezzo impegnativo; generalmente il modello più usato è il ” tank “, costituito da segmenti simili a cingolati dei carri armati.
Gli anelli restano il gioiello per eccellenza e negli anni ’40 sono imponenti e importanti quasi come anelli maschili impreziositi da pietre non sempre vere.
Le spille sono gonfie e tridimensionali, nelle quali il motivo più popolare resta il fiocco o il nodo.
Le collane sono principalmente a ” girocollo ” chiamate con una terminologia alquanto allusiva: ” a coda di topo “, ” a serpente “, ” a tubo del gas “.
Anche gli orologi sono arricchiti da possenti bracciali e il quadrante è spesso impreziosito da gemme.
In questi anni la produzione di gioielli di classe è firmata da gioiellieri rimasti famosi ancora oggi: Cartier, Boucheron, Van Cleef & Arpels, Bulgari, ecc.
Negli anni ’50 si assiste al tramonto di questo stile. Gli opulenti gioielli degli anni ’40, troppo appariscenti e di cattivo gusto, vengono distrutti per recuperare l’ abbondante materiale prezioso da riutilizzare per nuovi monili.
Oggi gli esemplari superstiti tornano a sedurre il pubblico femminile e il loro valore è gradualmente salito.